Casa Santantonio

don-nicoCari confratelli e amici ex-allievi

ho scritto queste poche righe a don Donato perché si faccia mio portavoce presso di voi in questo giorno così bello di raccolta, comunione, ricordi, preghiere, emozioni...

Pensare ad Alberobello vuoi dire pensare a quei tre bellissimi anni, 1073-1976, di scuole medie, di anni passati nella gioia dello stare insieme, nella. serenità di una vita comunitaria e di gruppo con preti meravigliosi che ci hanno aiutato a scoprire la nostra vocazione.

Come non ricordare la figura di Alfonso Gerosa, Giuseppe Pavan, Antonio Vasta, Agostino Valente, Pietro Ferrari, Oronzo Turi, Anselmo Gandossini.

Come non ricordare la Lina in cucina e suor Anna in guardaroba.

Anni belli, preziosi per la nostra crescita di preadolescenti, ricchi di valori e di insegnamenti acquisiti in cortile e in aula, nel gioco e a scuola, dagli educatori (Pasquale Scrivano, Aniello Manganiello, Michele Nigro, Giacomo Panaro) e dagli insegnanti (cito solo il mitico Romanazzi).

Quante occasioni abbiamo avuto per imparare a vivere e a stare al mondo ... Quante opportunità ci sono state offerte per apprendere nozioni scolastiche e contenuti della fede ...

Quante esperienze abbiamo fatto, che forse a casa nostra, non ne avremo avuto la possibilità ...

Di tutto questo e di altro ancora, voglio ringraziare i presenti e gli assenti (alcuni di quelli che ho citato, sono già in paradiso).

Voglio ringraziare soprattutto il Signore che ci ha dato questa opportunità: di conoscere don Guanella e i guanelliani

Sono grato a Dio per averci dato la possibilità di conoscere altri ragazzi, di imparare da veri maestri i veri valori e i sani principi di vita, di crescere come uomini e come cristiani, ponendoci accanto delle guide che ci hanno saputo trasmettere la fede con la vita, l'amore per Dio con la loro testimonianza, e la spiritualità guanelliana col buon esempio.

Vi abbraccio tutti, da Messina, don Nico